Prequel, si chiama. Cioè l'antefatto. Visto che svariate decine di milioni di spettatori al mondo sanno come è andato a finire TWIN PEAKS (il primo episodio-pilota, e poi la serie che segui'), inutile costruirne il solito seguito. Lasciamo allora che la figlia di Lynch, Jennifer, scriva un "diario di Laura Palmer" (la bionda eroina, per chi lo ignorasse ancora, trovata cadavere all'inizio della serie) ovviamente subito best-seller, il che non nuoce: e raccontiamo la fine dell'inizio di TWIN PEAKS. Cosa è successo prima che morisse Laura, minuto per minuto; naturalmente fino a quando ha potuto raccontarlo nel suo diario. Per ciò che manca, lasciamo fare al genialoide e visionario padre; come dire alle sue piu sfrenate, si fa per dire, fantasie.
Cos'abbia da raccontare la un po' scipita Laura, lo si poteva immaginare: quel poco che basta (per destar scandalo alla PEYTON PLACE, cioè fuori tempo massimo) di droga (coca), sesso (semisoft) e rock and roll (Badalamenti, obviously). Non proprio il massimo del suspense. Sul rifritto di TWIN PEAKS trovate scampoli del talento (superlativo) dell'autore di BLUE VELVET: quello che manca è l'humour, anche solo nero di CUORE SELVAGGIO. Senza quello, più che da quelle di ELEPHANT MAN siamo dalle parti di Dario Argento.
Meglio la fine: con il nostro che si abbandona ad una sarabanda grandguignolesca, tutta fuoco e fiamme, personaggi surreali ed angeli custodi che se ne vanno a spasso raccapricciati da quelle coltellate incestuose che ormai sapete. Meglio l'inizio: appena il tempo dei titoli di testa, e sobbalzate per lo scoppio di un televisore. È con i suoi resti (l'effetto "neve", quando il segnale è ormai scomparso) che David Lynch ci riassume tutto quello che c'era da sapere: i personaggi della serie, non fosse solo che per un istante, i luoghi per qualcuno ormai mitici, le musiche, gli oggetti. Tutto quanto interessi, oltretutto a condizioni di fine-serie: così, almeno, si spera.